Società Italiana di Psichiatria Forense. Ringraziamenti del past president

Società Italiana di Psichiatria Forense
Rinnovo dei ruoli istituzionali (10/giugno/2022)

Ringraziamenti del past president

Ringrazio i precedenti Presidenti della Società Italiana di Psichiatria Forense: Nereide Rudas per aver iniziato con coraggio e  competenza ed aver difeso la  specificità dell’attuale disciplina; Liliana Lorettu per aver con dedizione, serietà ed entusiasmo reso possibile e fruibile per oltre venticinque anni, ogni anno, il congresso Nazionale di Psichiatria Forense ad Alghero a tutti gli psichiatri e per il suo desiderio lungimirante e funzionale alla qualità della psichiatria di dare un riconoscimento accademico formativo specialistico alla Psichiatria Forense.

Ringrazio i precedenti Presidenti della Società Italiana di Psichiatria: Claudio Mencacci che, con ingegno ed operatività, per primo, ha valorizzato e reso possibile, attraverso la condivisione fra colleghi, la “guida psichiatrico forense”, con valore giuridico di parametro forense, in tema di responsabilità professionale degli operatori psichiatrici, distribuita a tutti gli psichiatri, anche degli interessanti congressi scientifici magistralmente organizzati a Bormio, con l’aiuto indispensabile, attento e sensibile di Emi Bondi, ai problemi forensi; (Per “guida psichiatrico forense” si intende lo scritto” Psichiatria forense nella pratica psichiatrica quotidiana”: composto da 87 pagine e  riproducibile gratuitamente dai siti ufficiali della Società Italiana di Psichiatria e dalla Società Italiana di Psichiatria Forense); Bernardo Carpiniello, Enrico Zanalda, Massimo di Giannantonio, che hanno continuato con grande attenzione e sensibilità, ognuno alla luce della sua creatività personale, la valorizzazione a livello nazionale della psichiatria forense e delle sue applicazioni concrete quotidiane in tema di responsabilità professionale dello psichiatra, di metodologia della perizia psichiatrica, di prevenzione e trattamento del suicidio e del comportamento violento sulla persona.

Ringrazio i vice presidenti della Psichiatria Forense: Tullio Bandini per il suo continuo e saggio apporto della psicologia, medicina legale e criminologia alla psichiatria forense e per le numerose osservazioni costruttive sulla “Guida psichiatrico forense” e su tutti gli scritti e libri approvati, in tema forense, dalla Società Italiana di Psichiatria; Eugenio Aguglia indispensabile persona di grande valore dall’inizio della creazione della Psichiatria Forense ed indispensabile valore attuale per la sua autorevolezza e competenza di psichiatra clinico riconosciute da tutte le associazioni scientifiche e le sue qualità umane di sensibilità ed attenzione ai temi scientifici di cui, in particolare, ha dato gratificanti dimostrazioni nei suoi indimenticabili congressi scientifici generosi di accoglienza ed emotivamente pregnanti di temi intellettuali e sociali a Siracusa.

Un particolare ringraziamento, con tanta nostalgia, a tutti i componenti della Clinica Psichiatrica di Sassari che nel tempo, anche tanto tempo or sono, hanno gestito la psichiatria forense: Maria Letizia, Pietrina, Liliana, Paolo, Apostolik, Salvino, Piero, Alessandra, Fabrizia, Cristiano, Donatella, Antonella, Walter.
Un grazie incommensurabile di insanabile debito emotivo di riconoscenza per quelle persone eccezionali che con grandi doti personali, generosità di intenti, costanza di operosità, hanno reso, muovendosi signorilmente nella visibilità dei chiari-oscuri della vita sociale, importante la psichiatria forense, declinando, in una sacrale dignità silente, che continuiamo a rispettare, ogni forma di pubblicità al loro nome. Un grazie a tutti i moderatori, relatori e partecipanti ai congressi scientifici che hanno permesso, dopo aperte, accese e creative discussioni pubbliche, non immuni da piacevoli seppur pretestuose esibizioni oratorie, la condivisione di principi clinici e forensi di importanza nella pratica psichiatrica quotidiana e nella prassi forense.

Ringrazio e porgo un caloroso ed affettuoso augurio di buon lavoro al nuovo presidente, Enrico Zanalda, che negli ultimi anni, ogni anno, ha valorizzato la Psichiatria Forense con numerose attività scientifiche congressuali volte ad approfondire specifici temi forensi, tra cui l’ultima in ordine di tempo a Torino arricchita con la suggestiva visita guidata e ragionata interattiva al Museo di Antropologia Criminale dedicato a Cesare Lombroso; con la presenza di numerose relazioni e simposi forensi creati ed organizzati nei vari congressi psichiatrici nazionali; con la difesa della disciplina forense attraverso coraggiose lettere scientificamente documentate, all’ordine dei medici, alle presidenze dei tribunali; con la preparazione concreta, con grande capacità di analisi, sintesi e dispendio di tempo personale dedicato, attraverso la condivisione con i colleghi, dei vari e numerosi documenti forensi che negli ultimi anni sono stati distribuiti agli psichiatri e posti sui siti ufficiali della Società Italiana di Psichiatria e della Società Italiana di Psichiatria Forense.

Augurio di proseguire, sulla via già ampiamente tracciata, sui temi fondamentali della psichiatria forense: evitare che la psichiatria abbia un ruolo di “controllo sociale” rispondendo, dimentichi del “ruolo di diagnosi e cura della psichiatria”, al quesito peritale sulla pericolosità, concetto giuridico di difesa sociale e di scelte di politica criminale, di esclusiva pertinenza e competenza del magistrato; combattere la psichiatrizzazione delle comuni esperienze e credenze umane non solo in ambito peritale, ma anche clinico e psico-sociale favorendo una cultura di psichiatria umanistica di accoglienza e tolleranza ed integrazione; evitare la criminalizzazione, stigma ed  emarginazione, irrispettose della realtà scientifica condivisa, del soggetto portatore di un disturbo psichico; non confondere la psichiatria forense multidisciplinare peritale con la psichiatria forense multidisciplinare trattamentale e non confondere la psichiatria clinica con la psichiatria forense; non ignorare il ruolo delle emozioni e passioni nel condizionare il comportamento umano e ridimensionare, a livello psichiatrico forense e giuridico, il reale potere impeditivo e la posizione di garanzia dell’intervento psichiatrico; non ignorare i progressi della vittimologia psichiatrico forense con particolare riguardo, nei centri vittimologici psichiatrici, agli aspetti clinici e forensi trattamentali della impotenza vittimologia medico psichiatrica acquisita: variabile clinico psichiatrica foriera di grandi sofferenze fisiche e psichiche personali e di grandi violenze psicologiche, sino all’omicidio psicologico, distruttive sulla qualità di vita; diagnosticare con scientificità il nesso causale forense in particolare tra deliri e comportamento attraverso la ineludibile conoscenza clinica del doppio registro e dei fattori intermedi correlati allo spettro clinico della  dissocialità; l’uso della perizia a risposta immediata in rapporto alla appropriatezza scientifica, clinica, economica sociale ed etica di beneficialità distributiva delle risorse esistenti in tema della fruibilità delle cure  psichiatriche evitando confusioni tra malati di mente incapaci di intendere e/o di volere e criminali capaci di intendere e/o di volere; la possibilità di ampliare, anche sotto l’aspetto della psichiatria forense multidisciplinare trattamentale, le misure alternative alle criticità della restrizione in ambiente carcerario in rispetto al codice etico di fornire le cure psichiatriche più appropriate indipendentemente dallo stato giuridico della singola persona; il progetto della responsabilizzazione terapeutica dei familiari degli utenti delle cure psichiatriche attribuendo loro, quale esempio tra i molti possibili,  competenza e diritto, ma anche responsabilità personale, ad interrompere i trattamenti sanitari obbligatori non formulati dai magistrati in ambito forense; etc.

Tutti temi non privi di criticità, ma di primaria importanza forense, clinica e sociale. Temi da affrontare con grande professionalità nell’ambito di una sempre più ampia e profonda formazione universitaria specialistica ed aggiornamento professionale psichiatrico clinico e forense multidisciplinare.

Grazie.

Giancarlo Nivoli